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martedì 2 dicembre 2025

Basta silenzio su Alberto Trentini

 A un anno dall'arresto cala l'attenzione sul caso




di Fabio Bartoli

Laureato in Storia contemporanea all'Università di Venezia, Alberto Trentini 46 anni, dedica un ventennio al settore dello sviluppo e della cooperazione internazionale coprendo vari paesi in Medio Oriente, Africa e Sud America. Dopo due settimane dal suo arrivo in Venezuela, inviato come capo missione dell'Ong francese Humanity Inclusion, viene arrestato mentre trasporta aiuti umanitari dalla capitale verso il sud-ovest del Paese. Per due mesi non si hanno notizie di lui e viene negato qualunque contatto ad avvocati e rappresentanti consolari. Trentini, arrestato dalla polizia amministrativa che controlla l'immigrazione, viene consegnato alla Direzione del controspionaggio militare (Dgcim) e dopo alcune attività amministrative tradotto a Caracas nel carcere di massima sicurezza di El Rodeo. Qui vive una detenzione durissima come testimoniato da un detenuto svizzero con cui ha diviso la cella e rilasciato lo scorso Luglio grazie all'intervento delle autorità del suo governo senza che sia dato conoscere a quali condizioni.

La vicenda va inquadrata in una vasta operazione di repressione attuata dal regime di Maduro nei confronti non solo dei dissidenti ma anche nei confronti di Ong che operano lontane dalla politica accusate di essere finanziate da governi stranieri con l’intento di rovesciare il regime. Dopo le contestate elezioni che hanno mantenuto al potere Maduro, sono almeno 28 le persone sparite di cui 12 stranieri senza permesso di assistenza consolare dei lori Paesi in palese violazione del Diritto Internazionale.


Il deterioramento dei rapporti con gli USA dopo la rielezione di Trump unito alla polemica che Caracas aveva intavolato in precedenza con L’ONU ed in particolare con l’Alto Rappresentante per i Diritti Umani Volker Türk dichiarato persona non grata in Venezuela aggrava, se possibile, la vicenda di Alberto Trentini rendendola ancora più complicata da risolvere.

Secondo fonti giornalistiche italiane e contatti con l’opposizione locale, l’Italia è nel mirino di Maduro per aver respinto le richieste di estradizione di Rafael Ramirez più volte Ministro dei governi Chavez con una carriera professionale nel settore petrolifero e una seconda in diplomazia come rappresentante del suo paese all’Onu, incarico dal quale fu dimesso proprio da Maduro nel 2017.


Ora la questione è capire il silenzio o almeno una diminuita attenzione al caso Trentini che, dopo l'iniziale interesse dell'opinione pubblica non è stato seguito da una significativa mobilitazione in suo favore. Se rimane comprensibile il riserbo del governo italiano probabilmente impegnato in un lavoro diplomatico “coperto”, a parte alcuni giornalisti e alcune personalità politiche, di Trentini si parla sempre meno. Perché? Altri casi spinosissimi anche in epoca recente hanno trovato vasta eco mediatica.


E’ necessario che l’opinione pubblica, le associazioni di volontariato, i partiti politici, non solo al vertice ma soprattuto a livello locale attraverso l’informazione, il volantinaggio, il dialogo con i cittadini, accendano la luce su questa vicenda. Bisogna spingere il governo italiano a fare di più perché ogni vita in pericolo deve essere difesa con ogni mezzo, perché Alberto Trentini rappresenta quell’Italia solidale che senza proclami e pubblicità, si impegna ogni giorno al fianco dei poveri e dei dimenticati del mondo spesso rischiando la propria vita.


Dicembre '25      

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