Il racconto di uomini, donne e ragazzi salvati dalla nave "Life support" di Emergency
Per ricordare che i migranti non sono numeri, sono esseri umani che fuggono dalla guerra, dalla fame, dalle torture dei trafficanti, sono persone senza diritti private della loro dignità alle quali abbiamo il dovere di dare voce perché emergano dal nostro silenzio
“Qualsiasi luogo sarebbe stato meglio che lì”
“Nel 2014 me ne sono andato dal mio Paese perché è scoppiata la guerra e la mia città è stata molto colpita. Non è stato difficile decidere di partire: qualsiasi luogo sarebbe stato meglio che lì.
Così sono andato in Libano, dove mi ha raggiunto la mia famiglia e per quasi otto anni ho lavorato come tecnico per una ditta di condizionatori. Ma negli ultimi due anni alla pesante crisi economica vissuta dal Paese si è aggiunta un’ondata di nazionalismo che ha portato a episodi di violenza contro i siriani e in generale contro tutti gli stranieri.
Mi sono quindi spostato in Libia per provare a raggiungere l’Europa e stabilirmi in Germania, dove cercherà di raggiungermi anche la mia famiglia. Loro intanto si sono trasferiti a Beirut da alcuni parenti, per fuggire dai bombardamenti nel sud del Libano. Spero che un giorno la Siria diventi un paese sicuro, senza corruzione, senza guerra, dove poter vivere in pace”.
Un ragazzo siriano | soccorso a ottobre 2024
fonte: da storie di migranti dalla Life support EMERGENCY

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