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lunedì 8 marzo 2010

Razzisti trionfano nelle elezioni comunali in Olanda



Un rischio si profila all'orizzonte della politica olandese; il prossimo 9 Giugno si vota per le elezioni politiche e tutto lascia prevedere che si ripeterà a livello nazionale quello che è accaduto lo scorso 3 Marzo. Il Pvv (Partito della libertà - simpatica analogia) di Geert Wilders ha infatti ottenuto alla municipali una sonante vittoria divenendo il primo partito a Almere, un popoloso sobborgo urbano di Amsterdam e il secondo partito nella stessa capitale. Con la consueta ricetta della "cultura della paura" Wilders ha cavalcato lo slogan, meno islam, meno criminalità e meno aiuto allo sviluppo per dare gambe al suo progetto di diventare il primo partito olandese. E sembra incamminato verso il suo obiettivo se è verfo che i primi sondaggi per le legislative danno il Pvv al terzo posto del Parlamento che uscirebbe dalle urne con 24 seggi contro i 29 dei democristiani e i 27 dei socialdemocratici. Se questa tendenza si dovesse confermare non si vede come la futura maggioranza potrebbe prescindere da un accordo con Wilders. Il leader xenofobo si è esibito in dichiarazioni sprezzanti verso i laburisti che ha superato a l'Aja attestandosi non lontano dal 20% dei consensi. Intanto su invito dell'Ukip, partito euroscettico britannico, si recherà in Inghilterra per presentare il suo delirante cortometraggio "Fitna" in cui paragona il Corano al Mein Kampf di Hitler. Nel 2009 era stato respinto dal Regno Unito perchè indesiderabile. 47 anni il biondissimo leader del Pvv non si risparmia in affermazioni razziste definendo genericamente gli islamici come terroristi e la superiorità della cultura "giudaico-cristiana". Entrato in politica nel 1990 come estensore dei discorsi del Ministro Bolkestein per il quale aveva inaugurato uno stile più aggressivo verso gli immigrati, viene eletto nel consiglio comunale di Utrecht nel 1997 nelle liste del Partito popolare per la libertà e per la democrazia. L'anno successivo eletto in Parlamento inizia i suoi attacchi farneticanti all'islam. Dopo l'assassinio del leader populista Pim Fortuyn Wilders vira sempre più a destra e nel settembre del 2004 esce dal Vvd e fonda il suo "Partito della Libertà (sinistra analogia del nostrano PdL). Pochi mesi dopo l'Olanda è sotto schok per l'omicidio di Theo Van Gogh il regista di "Submission" che viene ucciso a revolverate e poi sgozzato a seguito della condanna del suo film da parte degli integralisti islamici. A Wilders non sembra vero e scatena la sua guerra di religione arrivando a definire il conflitto israelo-palestinese come una guerra di civiltà tra l'ideologia dell'odio (l'islam) e l'Occidente libero. Wilders sfrutta anche un processo, tuttora in corso ad Amsterdam, per "incitamento all'odio e alla discriminazione" per avere un nuova tribuna dalla quale scatenare il suo torrente di insulti e paure attraverso le quali spera di ottenere un trionfo il prossimo 9 Giugno


di Fabio Bartoli


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